Zibibbo 2020 - Barraco

Un vero simbolo della Sicilia questo Zibibbo di Antonino Barraco, simbolo  della cultura enologica di un'isola che trova la sua forza più grande nella valorizzazione della sua posizione di crocevia di popoli e culture diverse, racconto di una trasformazione senza fine..Il Moscato di Alessandria, vinificato secco, trova qui un vertice di espressione gustativa e di narrazione di profumi e note esotiche che ricordano i sapori di un Mediterraneo vivo, pulsante, unito. La radice della parola appartiene alla lingua araba, Zabib, e sta a indicare l'uvetta, o uva passita, di cui il vitigno ricorda prepotentemente profumi e sapori! Si tratta della storia ormai millenaria dell'importazione de vitigno sull'isola di Pantelleria a opera dei Fenici e successivamente il viaggio è proseguito sulle coste siciliane grazie ai Saraceni. Una storia lunghissima, in cui spicca l'allevamento ad alberello, simbolo anch'esso di una viticolutra eroica, che sfida le ostiche condizioni siccitose e ventose del contesto siciliano e in generale del Sud Europa. In quest vino, interpretato magistralmente dalla mano artigiana di Barraco, riconosciamo sapori e profumi che ci rammentano la dolcezza dei frutti del deserto, uvetta, dattero, frutta secca. Potente la dolcezza anche al naso, in cui speziatura e note fruttate di cedro, arancio, pompelmo dominano e seducono i sensi, accompagnati da lievi. ricordi di erbe aromatiche quali rosmarino e basilico. Grande equilibrio al palato risulta dalla presenza di una decisa mineralità, a cui si unisce una buona freschezza, capace di alleggerire un palato forte, importante, eppure armonico. Lungo il finale, incredibile la complessità che si sprigiona dopo la deglutizione grazie agli aromi retro-nasali! La Sicilia più autentica in un vino, da accompagnare attentamente a una preparazione ricca di aromi e profumi intensi, come una pasta fresca al pesto, oppure un pesce al sale!

Dietro a un grande vignaiolo c'è sempre un padre anch'esso grande vignaiolo. Abbiamo una cantina dall'artigianale concezione, garantita dal controllo quasi totale di Nino Barraco dal punto di vista agronomico ed enologico. Come ci racconta, la sua idea non è quella di raggiungere la perfezione organolettica bensì di raggiungere una riconoscibile personalità, fatta anche di evidenti dissonanze che la rendono unica nel suo genere. L'avventura di questo vignaiolo inizia nel 2004, quasi 17 anni di attenti studi e faticose vendemmie al fine di proporre cinque varietà autoctone nella loro massima espressione territoriale, di chiara ispirazione contadina di un tempo che fu.