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Nell'Alto Salento, poco lontano dalla città di Brindisi, sorge una terra simbolo di riscatto e rivincita che rappresenta per tutti noi un faro di speranza, la promessa di un nuovo inizio. Strappata alle mani della mafia, sorge l'azienda Hiso Telaray, l'anima vinicola di Libera Terra in Puglia. Ma non solo, il nome della tenuta celebra la memoria di un giovane bracciante albanese, Hiso Teleray che è stato ucciso in Puglia l'8 settembre 1999 vicino Borgo Incoronata, per avere osato ribellarsi allo sfruttamento del caporalato. Un simbolo per tutta la Puglia e per tutta l'Italia agricola, ancora percorsa da questo cancro sociale. Sono ventisette gli ettari di vigneto recuperati e riportati a nuova vita dopo anni di incuria. Il metodo biologico è quello scelto, coerentemente, per valorizzare le varietà territoriali che rappresentano quest'area della Puglia: ovvero il Negroamaro, a seguire il Primitivo e Malvasia Nera di Brindisi. L'obiettivo è produrre vini identitari che rispecchino queste terre meravigliose, al tempo stesso immediati da bere, facilmente apprezzabili da un pubblico eterogeneo.